giovedì 21 agosto 2008

E chi vi dice che sia una disgrazia?

C'era una volta un contadino cinese al quale era scappato un cavallo. Tutti i vicini cercarono di conosolarlo ma il vecchio cinese, calmissimo, rispose:"E chi vi dice che sia una disgrazia?" Accadde infatti che, il giorno dopo, proprio il cavallo che era fuggito ritornasse spontaneamente alla fattoria, portandosi dietro altri cinque cavalli selvaggi. I vicini, allora si precipitarono dal vecchio cinese per congratularsi con lui, ma questo li fermò dicendo:"E chi vi dice che sia una fortuna?". Alcuni giorni dopo, il figlio del contadino, cavalcando uno di questi cavalli selvaggi, cadde e si ruppe una gamba. Nuovo frasi di cordoglio dai vicini e solito commento del vecchio cinese:"E chi vi dice che sia una disgrazia?". Manco a farlo apposta infatti scoppiò una guerra e l'unico a salvarsi fu proprio il figlio del contadino che, essendosi rotto una gamba, non era potuto partire per il fronte. Questa parabola non ha fine, e potremmo applicarla a molti avvenimenti della nostra vita, pubblica e privata. Spesso quello che in un primo momento ci sembra irrimediabilmente nefasto, può nascondere delle conseguenze positive assolutamente inaspettate, basta attendere un pò e lasciare che le cose abbiano il loro corso.
Anche per i fatti insomma come per le persone, non bisogna mai aver fretta di giudicare le prime apparenze.


"Il caffè sospeso"
Luciano De Crescenzo

Ho voluto scrivere questo post perchè, oltre a essere un pezzo pieno di saggezza, è anche un testo adattissimo alla giornata di oggi. In data odierna infatti è partito uno dei miei più cari amici per andare a studiare in una città diversa da quella che sceglierò io per il mio percorso. Inutile stare a spiegare la tristezza di averlo accompagnato all'aereoporto, tuttavia gli dedico questo post proprio per far si che questo allontamento non sia completamente deleterio proprio come pensava il vecchio contadino cinese.

"A Napoli quando una persona è felice invece di pagare un cafè ne paga due, uno per sè e uno per il cliente che viene dopo. E' come offrire un caffè al resto del mondo.."

Ciao pancreas :)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

bellina la storiella cinese però che tristezza:( snif!! ma non pensare di esserti liberata di me :) quando meno te lo aspetti io prendo il treno/aereo/nave o cavallo cinese, e ti raggiungo :P.. ci vediamo presto baby, hasta la vista!! k(r)iss :D

Unknown ha detto...

Carinissima la storia del contadino cinese...già quando meno te lo aspetti le cose accadono! Effettivamente non sempre l'apparenza la fà da padrona e aspettando con pazienza le cose arrivano comunque...ciao ciao buona giornata

Niuccini ha detto...

esatto avete proprio ragione emilià e pancreas :)!

Anonimo ha detto...

Rintracciare anche il minimo segno di ottimismo nella regina del pessimismo fa un certo effetto!! :-O Cmq spero davvero che sparpagliarci qua e là nelle varie città d'Italia ci aiuti a raggiungere i nostri obiettivi senza compromettere i nostri rapporti d'amicizia. Certo, non posso metterci la mano sul fuoco però è una sfida che dobbiamo affrontare. Stiamo a vedere come andranno le cose... Io sono fiduciosa:-)
ps il blog è stupendo!

Anonimo ha detto...

Grazie lally :') mi fai commuovere! :') :') :')